Il valore del sé – l’antidoto per l’inferiorità/superiorità

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Chi di noi non pecca ogni tanto provando un senso d’inferiorità o superiorità? E’ una qualità dualistica dell’ego di separare tutto in bianco e nero, non è un difetto, è il modo in qui una parte della mente umana funziona. Tuttavia, cosa possiamo fare per trasformare in consapevolezza questo processo mentale che oscilla tra un profondo senso d’insicurezza, oppure un atteggiamento di ‘sapientone’ che cerca di convincere tutti “so tutto io?”

Siamo tutti nella stessa barca, nessun escluso, e qualunque lato della medaglia preferiamo o la potenza di cui esprimiamo questi due atteggiamenti, in realtà, i sapientoni e gli insicuri sono fatti della stessa pasta, la differenza è solo la maschera ‘brillante’ che si indossa nella vana speranza di nascondere la propria insicurezza, perché di base, siamo incapaci ancora di riconoscere e dare valore alle qualità essenziali della nostra vera natura consapevolmente.

Le qualità essenziali umane sono moltissime, caratteristiche come: integrità, presenza, forza, passione, sensibilità, comprensione, tenerezza, sostenimento, flessibilità, leadership, tolleranza, leggerezza, amore, accettazione, compassione, umiltà, autorevolezza, gentilezza, comunione, fiducia, responsabilità, autenticità, creatività, visione, chiarezza, osservazione, trasformazione, connessione e molte altre ancora.

Queste qualità essenziali della sorgente dimorano nel confine vasto e misterioso dello spazio interiore presente in TUTTI noi (nessun escluso), lontano della superficie dell’essere dove scorre velocemente la vita mondana in cui ogni essere umano esprime tramite gli impulsi governati dai concetti mentali dualistici.

Al centro, connessi nel silenzio, siamo un tutt’uno con il ‘vuoto’, una connessione impercepibile sulla superficie che riconosce solo quella che occupa lo spazio, oggetti e persone disconnessi l’uno dall’altro.

Chi conosce il ‘vuoto’ interiore, lontano dalla superficie, può connettersi con altri consapevoli del vuoto – questa è la nostra unione, la nostra fratellanza con tutto il creato, non con gli ideali spirituali che uniscono gruppi e persone in amicizia che scambiano impulsi fisici, emozionali e mentali privi di spazio che impedisce loro il distacco e il disidentificarsi con essi .

Possiamo praticare la spiritualità in modi anche controversi sulla superfice, ma se lo spazio è espanso e sentito dentro di noi, la connessione nel ‘vuoto’ interiore accadrà a prescindere delle nostre divergenze superficiali, e come magia, le qualità essenziali sono sprigionate dall’interno verso l’esterno, mentre chi vive prevalentemente sulla superfice o appena sotto, ha bisogna di chi riconosce le loro qualità, altrimenti, si cade nell’insicurezza scatenando il gioco dell’ego dell’inferiorità/superiorità.

Dare le nostre qualità essenziali al prossimo è un gesto d’amore, ma è impossibile dare con autenticità se siamo incapaci di ricevere! Rimanendo sulla superficie del nostro essere, il gesto di dare e ricevere assomiglia più a un investimento mentale piuttosto che un atto autentico. Esiste chi predilige il ‘dare’, sacrificando se stesso, convinti che non importa se non si riceve mai, oppure l’opposto, ovvero,  chi ‘riceve’ senza mai contraccambiare il favore.

Dare è un’energia attiva che trova la sua naturalezza e potenza solo se precede la ricettività perché oltre al concepimento e la nascita biologica: la creatività si perpetua attraverso il femminile accompagnato dal maschile.

Ricettivo (- femmina) + Attivo (+ maschio) = Creatività / nascita/rinascita

Quindi come si fa a ricevere prima di dare?

La Gratitudine è una qualità ricettiva del cuore, quando ci sentiamo grati per la comprensione, gentilezza, cura e amore di un’amica/o durante un momento difficile, ricevere e riconoscere loro qualità essenziali, fa vibrare, in risonanza, le stesse medesime qualità essenziali dentro di noi, rinforzando il valore del sé.

In questo caso, sentirsi grati è facile.

Dopo una discussione con il nostro compagno/a, amico/a, figlio/a o co-worker, sentire gratitudine per lo specchio che riflette una sfacciatura di noi stessi sconosciuta o scomoda, magari una debolezza, un limite o semplicemente lo stesso atteggiamento rispecchiato, farà svegliare le qualità essenziali d’integrità, autenticità e umiltà rinforzando il valore del sé. Ovviamente, se rimaniamo sulla superficie del nostro essere, nel regno dell’ego dove non c’è spazio, ma solo dualità e separazioni, ricevere l’altro e noi stessi in gratitudine, sarà impossibile, bisogna essere in grado di scendere nella profondità del cuore nel vuoto.

  • Sono grato a … (scrivete il nome di una persona e il motivo per cui vi sentite grati individuando loro qualità essenziali).
  • Sono grato alla vita…(scrivete il motivo per cui vi sentite grati alla vita individuando le qualità essenziali).
  • Sono grato a me stessa/o…(scrivete il motivo per cui vi sentiti grati individuando le qualità essenziali. Questo è una ottima occasione per accettare umilmente lo specchio che riflette).

Sentire la Gratitudine nel cuore è la strada per ricevere le qualità essenziali dagli altri, dalla vita e da noi stessi. Riconoscendo e ricevendo dall’esterno risveglierà all’interno, il valore del sé e i semi latenti dalle nostre vere nature divine, sprigionando le qualità essenziali e la nostra capacità di ‘dare’ attivamente al mondo in modo incondizionato.

Il valore del se è l’antidoto per l’inferiorità/superiorità dell’ego, permettendoci di emanare chi siamo veramente come un faro che illumina la notte, tuttavia, è un processo che va nutrito e stimolato consapevolmente perché non è una qualità volontaria come lo è, per esempio, il respiro.

Noi siamo abituati a pensare che dare è la strada per raggiungere l’amore incondizionato, e lo è, ma prima bisogna imparare sentire e ricevere la Gratitudine nel cuore, altrimenti la qualità del nostro ‘dare’ sarà sacrificale e faticoso; solo un cuore che sa ricevere può traboccare naturalmente e abbondantemente nel ‘donare’ le qualità essenziali della sua vera natura senza chiedere nulla, semplicemente perché è sempre colmo di gratitudine per quello che riceve dagli altri, dalla vite e da se stessa! 

Caroline Mary Moore

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3 Risposte

  1. Silvia scrive:

    Ciao Caroline e grazie per aver risposto al commento sul tuo precedente post… fa piacere leggere parole di buon senso…. con tutto il rispetto per altri viaggiatori, ogni strada è rispettabile ci mancherebbe, ma l’unica strada percorrible ritengo che sia quella che tu dici: sperimentare il vuoto di cui siamo composti principalmente. In esso si può senite l’Assoluto Amore che tutti ci connette. La vera natura dell’essere nella sua essenza più profonda, oltre ogni credo creato dalla mente umana.

    Buon prosieguo del tuo viaggio ed alla prossima.

    • Si, credo anche io che il vuoto è lo spazio dove incontriamo noi stessi e le altre, non più per teoria ma per esperienza….Siamo in fratellanza con il tutto, la natura, le stelle e le animali che non conoscono diversi discipline spiritualità, ma tutto esiste principalmente nel vuoto sia dentro che fuori di sé.
      Molti parlano del fatto che siamo fatti della stessa materia delle stelle, ancora una volta si punta sulla materia per la paura del vuoto e fondere con il tutto, la materia è il regno dell ‘io esisto’, perciò ha una grande importanza per l’ego, mentre lo spazio vuoto e infinito e UNO e l’ego resiste la fusione, senza riconoscere, che senza di esso, la materia, che ama cosi tanto la mente razionale, non potrebbe esistere.

      Buona domenica Silvia ti sento, un abbraccio dal vuoto

      Caroline

  2. silvia scrive:

    Grazie Caroline, ricambio l’abbraccio, anche io ti sento… quando danzo e pratico tai ci, la mia personale fusione, il vuoto si esprime e mi sento nel tutto…

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