Ascensione Spirituale: Andare Verso l’Alto Oppure il Basso per Alzare le Vibrazioni?

Oggi si parla molto dell’Ascensione Spirituale, della divisione dimensionale, e il sollevare dei veli che hanno intrappolato l’umanità nel 3D in un mondo di dolore è conflitto.

Se osserviamo il mondo con gli occhi della tridimensionalità, stiamo già vivendo una specie di Apocalisse, un termine comunemente associato alla fine del mondo, all’Apocalisse di Giovanni, o Libro della Rivelazione, l’ultimo  libro del   Nuovo Testamento che costituisce uno dei testi della Bibbia più controversi e difficili da interpretare.

Se ritorniamo alla fonte linguista del Greco antico ἀποκάλυψις apokálypsis apocalisse significa letteralmente: una scoperta, una rivelazione di conoscenza, o meglio, sollevare il velo, una terminologia pertinente alla nostra epoca che incomincia a riconoscere il valore olistico della vita e che potrebbe significare la rivelazione di molte dimensioni che sono nascoste alla percezione della densità 3D.

Seconda la meccanica quantistica di David Bohm, l’universo è come un ologramma in perenne movimento (olomovimento). Il contributo maggiore al tema olistico arriva dalla teoria del caos, da cui deriva la più recente e generale teoria della complessità. La concezione olistica del mondo trova conferma nel fatto che ogni interazione tra sistemi fisici porta a una condizione di entanglement cui segue una perdita d’identità dei sistemi interagenti. L’universo dunque, è un unbroken whole, un tutto ininterrotto, le cui parti non hanno più un’identità.

Con l’introduzione dell’olismo su scala mondiale, la terra è diventata una piattaforma olografica che si svela all’umanità, simultaneamente, una realtà 4D insieme alla vecchia 3D per collaudare un’esperienza di entanglement, un tutto ininterrotto, tramite un numero di persone (sempre in aumento) che vivono il più possibile in connessione con la natura e con il prossimo, seguendo la legge dell’uno nel presente qui e ora. Non sappiamo per quanto tempo sarà disponibile questa piattaforma, o ponte 4D. Che sia di pochi anni o molti, non importa, il cambiamento è inevitabile, inarrestabile ed è già qua.

Indipendentemente dalla consapevolezza di viverlo oppure no, l’evoluzione è un dato di fatto misurabile che ha sempre coinvolto l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti, ma come si svilupperà tale cambiamento, nessuno è in grado di dirlo ancora con certezza, possiamo solo prestare fede in questo processo perché non esistano prove concrete che tutto ciò è il destino dell’umanità.

Al momento le prove rimangono personali. Sperimentando il proprio cammino e osservare come la legge dell’Uno, applicato nel qui e ora (4D), porti più consapevolezza, saggezza e benessere psicofisico nella vita; sapendo che nel futuro ci saranno i dati necessario per formulare una verità scientifica e antropologica.

Per ora, ci rimane il discernimento di filtrare gli articoli che si trovano sulla rete, sull’Ascensione Spirituale, nella speranza di trovare delle risposte confrontandosi con altri viaggiatori, ma, se c’è una cosa che ho imparato durante gli anni di cammino è: la trasformazione di qualsiasi esperienza della tridimensionalità dualistica, richiede sperimentare entrambi i lati della medaglia, e nel caso dell’Ascensione spirituale, bisogna, essere coscienti anche della sua discesa, un aspetto poco discusso.

Non è sbagliato pensare che l’Ascensione Spirituale viaggi verso l’alto (rialzamento vibrazionale), ma è errato pensare che sia un processo a unico senso di circolazione, che esclude la polarità opposta, in altre parole, la discesa, che è vitale per completare il quadro e permettere un’integrazione più fluida.

La fusione con il sé superiore accade grazie a una serie di discese di spirito verso il basso. La discesa significa che una parte più vasta di noi, che risiede nelle dimensioni superiori, discende man mano nel corpo fisico, permettendo alle cellule di metabolizzare gradualmente l’energia della luce, che di conseguenza innalza la propria frequenza vibrazionale.

Ogni discesa aumenta la quantità di luce nella struttura molecolare e nelle cellule fisiche, e di conseguenza, il nostro essere Umano diventa sempre più spirito in azione; questo è un movimento energetico che va prima verso il basso, che progredisce, incarnando sempre maggiore saggezza e chiarezza grazie alla connessione e integrazione con il Sé superiore che amplifica il processo di chiarimento, rilasciando gli strati di dolore più profondi radicati nelle questioni umane fondamentali, innalzando poi la frequenza vibrazionale.

Alla fine di ogni livello di attivazione,  c’è uno spazio vuoto che può essere paragonato a una morte dell’ego caratterizzata da una forma di depressione o un senso di nulla. In questo vuoto energetico, è importante riposare e vedere una nuova immagine di noi stessi e della propria vita prima di passare al livello successivo. Questo è il motivo per cui molti di noi riviviamo, ciclicamente, il senso di smarrimento spirituale. Possono essere giorni, settimane, o mesi in cui ci sentiamo completamente disconnessi dallo spirito, dalla vita e totalmente fuori fase con tutto e tutti.

Questo è uno scenario frustrante per la mente. È una disconnessione che avviene tra rilasciare il vecchio paradigma prima che siamo del tutto pronti per il nuovo. Ci vuole il tempo dovuto per rilasciare una struttura profonda (antica) radicata dentro di noi, e senza essere consapevoli, questo passaggio obbligatorio può pesare sull’autostima e il benessere psicofisico.

I disagi fisici sono anche nella norma. Molti stanno sperimentando un fenomeno poco menzionatol’espansione craniale. Aggiornamenti del chakra della corona possono far sì che i nostri templi pulsino e i nostri denti e mascelle siano doloranti. Emicranie e mal di testa occorrono quando la ghiandola pineale si decalcifica (usare un dentifricio omeopatico senza fluoro). Gli impulsi bio-elettrici stanno rimappano il cervello, cancellando le vecchie programmazioni (condizionamenti) e può sembrare che il cervello si contorce all’interno del cranio!

Un’auto massaggio durante l’espansione del cranio può aiutare. Sbadigliare, scuotendo la testa, assiste nel scaricare tensione tramite un click, dove le ossa del cranio scrocchiano rilasciando la pressione interna.

L’espansione cranica accade anche a causa della trasformazione del corpo calloso, un fascio che interconnette i due emisferi cerebrali e che trasferisce informazione tra i due emisferi e la loro coordinazione. Il cervello si muove costantemente, oscillando tra i due emisferi, creando una predominanza attraverso le preferenze. La nostra sfida è di bilanciare quell’oscillazione, altrimenti diventiamo analitici e privi di emozione o emotivamente incoerenti, mentre l’equilibrio tra i due, crea un cervello olistico, una mente 4D che fa nascere l’intelligenza emotiva, o meglio, la mente al servizio del cuore.

Anche il NERVO VAGO si sta attivando. Si dice che questo nervo aiuti a connettere il nostro cervello con il cuore, è il nervo più lungo del corpo che va dal collo al sistema digestivo, fegato, milza, pancreas, cuore e polmoni. È responsabile per tutto il nostro sistema nervoso autonomo.

Quando si attiva, possiamo provare disturbi allo stomaco, dolori nella schiena, al collo e alla parte superiore delle spalle, avere vertigini, emicranie, un senso di confusione e un disagio generale abbastanza da farci preoccupare che stiamo cadendo a pezzi. Sentire pulsare nelle zone indicate nell’immagine è comune, perché l’espansione consente a un maggiore flusso di sangue in tutto il corpo in modo che possiamo gestire e distribuire più energia (luce). La messa a terra aiuta a migliorare il tono del nervo vago tramite:

  • Respirazione profonda del diaframma
  • Visualizzazione del nervo che si espande e si riempie di luce
  • Il canto dell’OM
  • Vedere un chiropratico per assicurarsi che le ossa del collo siano allineate
  • Agopuntora

Stephen Porges, professore emerito, psichiatra e direttore del Brain-Body (psicoterapia corporea) Centro dell’Università dell’Illinois a Chicago, evidenzia nuovi collegamenti tra il cervello umano, gli apparati somatici e la dimensione corporea dell’affettività. Egli sostiene che il nervo vago è il nervo della compassione, poiché riduce la frequenza cardiaca e si pensa che stimoli determinati muscoli nella camera vocale, consentendo la comunicazione; sembra sia strettamente connessa alle reti di recettori per l’ossitocina, un neurotrasmettitore coinvolto nella fiducia e nel legame materno.

I nostri dolori, paure e traumi sono sentiti profondamente ed espressi tramite il corpo. Non è necessario capirli, poiché questo poi sostiene una predominanza dell’emisfero sinistro del cervello che cerca di giustificare e manipolare ciò che deve essere semplicemente sentito.

Le emozioni appartengono alla funzione del cervello destro e l’interferenza della mente pensante, a questo punto, serve solo a rinforzare e perpetuare la sofferenza. Ora non è il momento di analizzare, è ora di incontrare i sentimenti, di sperimentare un’esperienza, di viverla profondamente, senza analizzarla, cosi lasciando che l’energia inizi a integrarsi. La comprensione, quando necessario, arriverà da sola come intuizione e consapevolezza, al contrario di forzare una conclusione intellettuale.

Le forze esterne possono avere presa e potere su di noi, solo se rinunciamo al potere personale sottomettendoci alla paura e alle reazioni d’impulso. Quando ci rendiamo conto che le avversità non possono esistere senza la nostra partecipazione, siamo sulla buona strada per rompere la densità di tali illusioni.

Caroline Mary Moore

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