Keep Calm and be Holistic… (whatever that means)

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Stia calma e sì olistica (qualsiasi cosa che sia) può sembrare sciocco come titolo, ma non di meno dei prodotti sul mercato associati alla parola “olismo” utilizzati per vendere innumerevoli prodotti, dagli oggetti d’arredo, candele profumate, gel per la doccia e perfino il cibo per i cani; come se l’olismo fosse un bene acquistabile, un marchio di qualità senza che ci sia una seria comprensione dietro, rendendolo superficiale o, peggio ancora, commerciale.

Niente di nuovo; quando la gente mostra interesse “en masse”, il marcato è inondato da prodotti per soddisfare la richiesta del pubblico. Sebbene la parola “olismo” sia diventata dominio pubblico, l’abuso di questo termine, per non parlare delle incomprensioni e idee assurde che girano attorno al suo vero significato, “olismo” rischia di essere associato e accantonato insieme agli altri concetti “folli” e pochi seri del “New Age”, appunto perché per molte persone essere “olistici” è una mecca da raggiungere, un’etichetta o titolo che descrive chi siamo, che troppo spesso pone un maggiore accento su i centri energetici superiori con ideali molto lontani della vita reale; perciò se per essere “olistici” s’intende, essere più bravi, più buoni, più spirituali, più nel cuore, insomma, un guru della saggezza, abbiamo frainteso alla grande.

Oggi, il grande pubblico conosce prevalentemente “olismo”, sotto la forma della sua cosiddetta “trinità”: corpo, mente e spirito, quello che non è chiaro a tutti, è il ruolo fondamentale, l’ombra gioca nel raggiungere l’integrità olistica dell’essere umano. Magari è ora di scambiare il termine “olismo” con la più mansueta parola “totale”, essere in connessione con ogni sfumatura dell’essere, senza negare spazio all’ombra; altrimenti non siamo consapevolmente “totali” (olistici), ma nella separazione.

*Un sistema energetico proiettato verso l’alto non è indice di una coscienza superiore o di una persona ”olistica”. È un estremo, la faccia opposta della stessa medaglia. Chi s’interessa esclusivamente di spiritualità è pari a chi non se ne interessa per niente: entrambi si giudicano a vicenda e, se da un lato, ci sono i folli “olistici”, poveri in denaro, dall’altro ci sono i materialisti superficiali e poveri nell’anima! Ambedue le visioni creano opposizioni: noi e loro, materialismo contro lo spirito, virtuosi contro profani. Un sistema che esclude e separa non è integro, tuttavia un corpo radicato segue la prima verità dell’alchimia “Come in alto così in basso” e la seconda “Tutto è uno”, forgiando di conseguenza un sistema energetico più equilibrato e integra, è il punto di partenza e il corpo, ossia, la materia con i suoi temi del primo chakra – sesso, sopravvivenza e soldi.

Radicarti nel primo livello di coscienza, come una presa elettrica, le gambe e piede fungono come le prolunghe che congiungono il corpo alla terra, dove si crea una forte percezione di presenza, perché prima che l’energia posa fluire verso l’alto, deve poter scorrere in giù, verso le radici della coscienza: quando essa non scende facilmente, è difficile che salga in modo diverso, perciò il primo chakra è il primo gradino verso l’alto.

Anche se può sembrare scontato a chi frequenta gli ambienti della meditazione, se chiedete alle persone cosa significa olismo e qual è la sua origine, pochi sono in grado di rispondere. Olismo deriva da olos e significa la “totalità, l’intero”. È una posizione teorico-metodologica basata sull’idea che un sistema non può essere spiegato esclusivamente tramite le sue componenti. Un tipico esempio di struttura olistica è l’organismo biologico, perché un essere vivente, in quanto tale, va considerato sempre come un’unità-totalità più complessa della somma delle parti che la costituiscono. Se si considerano singolarmente le diverse parti, non si spiegano le caratteristiche funzionali dell’organismo e non si coglie la “collaborazione” e l’“interrelazione”.

Come concetto, l’olismo “approda” in Occidente nel XVII secolo con Spinoza e la sua particolare interpretazione della Bibbia che oppone il panteismo al dualismo cartesiano. Il panteismo potrebbe sintetizzarsi in “Dio è Tutto e Tutto è Dio” (inclusi noi ovviamente); una definizione che pone l’accento sull’idea che la legge naturale, l’esistenza e l’universo (la somma di tutto ciò che è e che sarà) sono permeati da un’energia astratta e non rappresentate da qualche divinità personificata.

Le filosofie-teologie indiane e orientali sono tutte olistiche: questo elemento fondamentale si ritrova anche nel taoismo che ha origine nel IV secolo a.C., e nelle arti marziali non contaminate dalla cultura occidentale. Il concetto di olismo si afferma in Occidente molto più tardi, solamente nel XX secolo, ed è sicuramente un’idea debole nel mondo giudaico-cristiano, se si esclude, appunto Spinoza e, prima di lui, Giordano Bruno.

Sebbene la nostra cultura possa essere considerata ‘religiosa’, non predica una religiosità universale. Curiosamente, l’etimologia latina del termine “religione” è religio che significa “legare insieme” o meglio “unire”, come se le religioni organizzate avessero per scopo di unire e legare le persone che vi aderiscono, ma che troppo spesso le separano da chi la pensa in modo diverso. L’olismo invece, è unificazione a un altro livello: è un concetto che tende all’universale, perché unisce le diversità accettando l’individualità come una facciata scintillante tra le molteplici sfaccettature di un unico diamante, un concetto che appartiene anche alla meccanica quantistica di David Bohm, il fisico e filosofo statunitense che vede l’universo come un ologramma in perenne movimento, che egli chiama, “olomovimento”.

Nondimeno, il contributo maggiore al tema olistico arriva dalla teoria del caos, da cui deriva la più recente e generale teoria della complessità. La concezione olistica del mondo trova conferma nel fatto che ogni interazione tra sistemi fisici porta a una condizione di entanglement cui segue una perdita d’identità dei sistemi interagenti. L’universo dunque, è un unbroken whole, un tutto ininterrotto, le cui parti non hanno più un’identità, ed è forse questo il punto che la mente/ego non accetta: perdere l’identificazione con la propria personalità ed entrare nell’ignoto. *

Dal macro cosmo al micro cosmo, olismo è la nostra realtà, l’intero creato funziona tramite le relazioni, tutto è interconnesso in un unbroken whole, è lo stato naturale in cui tutto fluisce, che siamo consapevoli oppure no.

La vita è come un grande arazzo. L’individuo è solo un filo insignificante di un immenso e miracoloso disegno. Albert Einstein

Keep Calm and be Holistic è un invito alla totalità, di accogliere tutto di noi stessi, sia la luce, sia l’oscurità. L’impegno, come parte integra di un sistema olistico, è quello di rimanere saldamente ancorati a terra, “sporcandosi” nel fango nelle prime tre dimensioni della vita materiale. Il radicamento nel primo chakra e il rapporto con la materia (anche il denaro), nutrirsi emotivamente grazie alle relazioni con gli altri e con noi stessi (secondo chakra) e acquisire e mantenere il proprio potere personale senza togliere potere altrui (terzo chakra) portando tutto, incluso l’ombra, al cospetto del Cuore che accoglie nel momento, qualunque “sentire” sia bello, sia brutto, senza moralismo o giudizi. Questo è il compito che spetta a noi, il resto viene da sé.

Perciò è ora di abbandonare l’idea che olismo è una scelta di vita, la vita è olistica! Siamo nati in un universo vasto e collaborativo che crea. La sfida per ogni anima è risvegliare la coscienza umana all’unità, diventando cosciente di appartenere a qualcosa più grande, piuttosto che individui isolati e impegnati nell’eterna lotta moralistica tra la luce e le tenebre. L’universo è amorale, non è in conflitto con se stesso.

Come fili “insignificanti” ma essenziali, abbiamo un ruolo importante da svolgere tutti insiemi. La Sorgente, che ama e conosce intimamente ogni filo prezioso, in questo periodo, è impegnata nella tessitura di un particolare dettaglio del suo” grande arazzo”, quello che accade al pianeta Terra e a suoi abitanti influisce e contribuisce alla bellezza e ricchezza del “immenso disegno miracoloso” dove l’uomo è un inestimabile collaboratore, anziché il protagonista!

William Blake 1757-1827, il poeta, incisore e pittore Inglese, oggi considerato una fonte di ispirazione, malgrado fosse sottovalutato mentre egli era in vita, propone il concetto della connessione universale nella sua famosa poesia intitolata ‘Auguries of innocence’:

Vedere un mondo in un granello di sabbia e un paradiso in un fiore selvatico, tenere l’infinito nel palmo della mano è l’eternità in un’ora.

Le sue parole sono emozionati, semplici, innocenti e vere e per chiudere in bellezza, cito ancora le sue parole: “Se le porte della coscienza fossero purificate, tutto apparirebbe all’uomo come in effetti è, infinito”.…diligentemente connesso e intrinsecamente olistico.

 

Caroline Mary Moore

*brano dal libero “ Radicarsi nel Corpo – la via verso un campo energetico equilibrato”. Edizioni del Cigno

 

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