Il Calendario Gregoriano: Il Silenzioso Acceleratore del Tempo?

Il tempo sta accelerando?

Non ci sono ancora certezze scientifiche a sostegno di questa teoria, tuttavia, sembra che molti percepiscano l’accelerazione del tempo ogni anno che passa, e sebbene la scienza non abbia annunciato ufficialmente la loro posizione su questo fenomeno, sembra che ci sia un fattore di influenza umano, un acceleratore del tempo silenzioso di cui praticamente nessuno sembra esserne consapevole, anche se l’introduzione del calendario gregoriano è stato un evento storico che tutti abbiamo studiato a scuola.

Che ci sia stato un cambiamento nel calcolo del tempo è evidente dai mesi dell’anno che non sono più in sintonia con il loro numero originariamente stabilito dai romani, che nominavano alcuni mesi dell’anno solare in linea con loro posizione nel calendario: settembre 7° mese, ottobre 8° mese, novembre 9° mese e dicembre 10° mese.

Lo Sviluppo dell’Anno di 365 Giorni

Sin dai tempi antichi, l’umanità era più interessata a come misurare il passare del tempo che alla natura del tempo stesso. Nella sua forma più primitiva, il tempo veniva misurato come il passaggio del sole da est a ovest.

Il conteggio del numero di giorni necessari al Sole per completare un ciclo verso sud e poi nord ha condotto allo sviluppo dell’anno di 365 giorni. In modo simile, le osservazioni della Luna hanno portato a un altro ciclo, quello lunare – da una luna piena a un’altra. Questo ha aiutato a prevedere le maree ed è diventato la base di quelli che oggi chiamiamo mesi.

Per questo, la luna è collegata al movimento delle nostre fonti d’acqua e i cicli di rilascio (sangue) e ritenzione idrica del corpo fisico, per non parlare del flusso delle emozioni umane e la stabilità emotivo (lacrime versate o trattenute).

Tali concetti di giorni, mesi e anni alla fine portarono gli antichi a sviluppare i vari calendari fino a quello che consociamo e usiamo oggi, e mentre la misurazione del tempo è diventata più circoscritta nel corso della storia dell’umanità, la natura del tempo ha richiesto un periodo più lungo per svilupparsi.

Conosciamo tutti la Teoria della Relatività di Einstein, almeno a livello scolastico, ma nonostante il balzo in avanti nella comprensione della natura del tempo, ci sono aspetti di esso che gli scienziati non comprendono ancora; quindi, diciamo che non è un argomento chiuso.

Ciò che la scienza non sa spiegare però, è il nostro rapporto con esso. Può offrici spiegazioni matematiche e teoriche, ma da un punto di vista umana, il tempo è un’illusione.

Sembra fluire dal passato al futuro in modo costante e lineare, ma la psiche umana piega inconsciamente il tempo all’indietro, ripetendo scelte e comportamenti del passato proiettandoli sul presente e nel futuro, vivendoli in cicli ripetitivi, inquinando così la qualità della vita (la ruota del karma).

Tempus Fugit

Se ci fermiamo a pensarci (essere presente), il nostro rapporto con il tempo è irregolare. Razionalmente e logicamente sappiamo che il tempo scorre a velocità costante, basta guardare il movimento della lancetta dei secondi di a un orologio o nei secondi in esecuzione costante su un orologio digitale.

Emotivamente, il tempo perde la sua velocità costante. Per esempio, da ragazzini, il tempo sembrava passare lentamente nell’attesa di poter uscire con qualcuno, guidare un’auto e finalmente essere indipendenti. Dopo aver raggiunto quei traguardi, il tempo sembrava accelerare rispetto a prima.

In altre parole, a seconda delle nostre aspettative e delusioni emotive, il tempo cambia ritmo.

Il tempo è probabilmente l’attributo più importante dell’esistenza di molte persone. Quel “ticchettio” della lancetta dei secondi segna la nostra età, la durata delle nostre relazioni, le date degli eventi storici e molto altro, ma cosa accadrebbe al nostro concetto e il nostro rapporto, non con la natura del tempo stesso, ma con il suo calcolo, ovvero, il passare degli anni, se veniamo a sapere che il calendario gregoriano risulta essere una rappresentazione inesatta del nostro anno solare e i suoi cicli lunari?

Fino a un paio di settimane fa ero totalmente ignaro dell’esistenza di una popolazione che, ad oggi, segue un calendario solare con tredici cicli lunari, il che significa che dal primo settembre l’Etiopia è entrata nell’anno 2015!

Se non eravate a conoscenza di questa singolarità, potrebbe essere il momento giusto per rifletterci sopra. Intanto diamo un’occhiata a cosa racconta la storia sull’introduzione del calendario gregoriano ufficiale che anticipa di sette anni quello utilizzato in Etiopia.

La Nascita del Calendario Gregoriano

Il calendario gregoriano prende il nome da papa Gregorio XIII, che lo introdusse nel 1582 sulla base delle modifiche apportate al calendario giuliano precedentemente utilizzato.

Diversi paesi, che a quel tempo erano sotto il dominio della Chiesa cattolica, furono costretti ad accettare il nuovo calendario che ordinava loro di eliminare ogni anno undici giorni dal loro calendario.

L’Inghilterra ha lottato contro il nuovo calendario fino al 1752. I residenti di Londra sono scesi in piazza per protestare tenendo striscioni e gridando “ridateci i nostri undici giorni“.

L’Inghilterra non era la sola a porre resistenza, anche l’Unione Sovietica resistette fino al 1918, ma accettò definitamente sotto l’influenza dei leader comunisti, mentre la Grecia rifiutò di accettare il calendario fino al 1923!

L’Etiopia, un paese libero da qualsiasi potere coloniale e influenza della chiesa romana, non fu vittima dalla pressione politica ed ecclesiastica, e tutt’ora mantenne il suo calendario originale, che funge da calendario liturgico per i cristiani in Eritrea e in Etiopia appartenenti alle chiese ortodosse Tewahedo, alla Chiesa cattolica orientale e alla Chiesa copta ortodossa.

Un calendario solare, il più antico calendario alessandrino o copto portato in Etiopia dai missionari, stabilito intorno al 400 d.C. da Panodoros, un monaco alessandrino che fissò l’era alessandrina (Anno Mundi = l’anno del mondo, la data della creazione, il 29 agosto 5493 a.C).

C’è un divario da sette/otto anni (il primo dell’anno è 1° settembre) tra il calendario etiope e quello gregoriano che risulta da un calcolo alternativo nel determinare la data dell’Annunciazione di Gesù. Come il calendario copto, il calendario etiope ha dodici mesi di 30 giorni più cinque o sei giorni epagomeni, che comprendono un tredicesimo mese.

Consiglio a coloro che sono interessati di ricercare questo furto di undici giorni ogni anno che passa. Online ci sono diversi siti con convertitori che aiutano a calcolare la differenza di mesi e anni tra i nostri due calendari.

https://www.ethcalendar.com/ethiopian-calendar-converter

Non so voi, ma il fatto che perdiamo undici giorni all’anno e non siamo mai stati informati, mi lascia con molte più domande che risposte.

Cosa significa per le popolazioni che vivono nell’anno 2022?

Al di là di una riduzione dell’età di sette/otto anni, vengono in mente eventi con enormi impatti sulla collettività come il 21 dicembre 2012, perché è interessante notare che per gli etiopi la fine dei tempi prevista dal calendario Maya è avvenuta solo due anni fa, che per il nostro calendario cadeva nell’anno 2020.

Poiché sono ignorante sull’argomento, ho ricercato quali sono le opinioni degli esperti riguardo al calendario e ho scoperto che ci sono discrepanze sulla data esatta.

Paolo Tagaloguin, uno scienziato e Fullbright Scholar, afferma che la fine dei tempi Maya terminano con l’equinozio d’estate del 21 giugno 2020.

Tagaloguin dichiara: “Il numero di giorni persi in un anno a causa del passaggio al calendario gregoriano da quello giuliano precedentemente utilizzato, è di undici giorni”.

“Per 268 anni utilizzando il calendario gregoriano (1752-2020) per 11 giorni = 2.948 giorni. 2.948 giorni / 365 giorni (all’anno) = 8 anni.”

L’impero Maya declinò nell’VIII e IX secolo d.C., nel frattempo, il calendario giuliano, anch’esso non del tutto accurato, presupponeva che un anno avesse esattamente 365,25 giorni.

Oggi sappiamo con esattezza che la Terra impiega 365,2422 giorni per girare attorno al Sole e quella differenza di undici minuti all’anno è stata sufficiente per spingere il calendario fuori allineamento con gli equinozi di circa tre giorni ogni 400 anni.

Già nell’VIII secolo, San Beda, un monaco benedettino inglese, aveva notato che il calendario si era spostato di tre giorni. Cinquecento anni dopo, Roger Bacon, un filosofo inglese medievale e frate francescano che poneva notevole enfasi sullo studio della natura attraverso l’empirismo, capì che era una buona settimana fuori di allineamento, e nel 1300 Dante parlò della necessità di una completa riforma del calendario.

La deriva del calendario si è rivelata un problema per la chiesa. La celebrazione della Pasqua era determinata dalla data dell’equinozio di primavera che la chiesa aveva stabilito cadesse il 21 marzo, ma nel XVI secolo l’equinozio cadeva una decina di giorni prima.

In altre parole, la natura è libera e irrefrenabile e non può essere contenuta nei confini dei calcoli umani per soddisfare i calendari religiosi!

Il Calendario Maya

Carlos Barrios, un anziano Maya e Ajq’ij, sacerdote cerimoniale e guida spirituale del Clan dell’Aquila, ha esplorato i diversi calendari Maya con quasi 600 anziani Maya tradizionali, Egli scrive:

“Non siamo più nel Mondo del Quarto Sole, ma non siamo ancora nel Mondo del Quinto Sole. Questo è il tempo intermedio, il tempo di transizione. Mentre attraversiamo la transizione, c’è una colossale convergenza globale di distruzione ambientale, caos sociale, guerra e cambiamenti della Terra in corso.

L’umanità continuerà, ma in modo diverso. Le strutture materiali cambieranno. Da questo avremo l’opportunità di essere più umani. Viviamo nell’era più importante dei calendari e delle profezie Maya. Tutte le profezie del mondo, tutte le tradizioni stanno convergendo ora. Non c’è tempo per i giochi. L’ideale spirituale di quest’epoca è l’azione“.

Secondo gli esperti, al sorgere del sole il 21 dicembre 2012, per la prima volta in 26.000 anni (non è chiaro quale calendario sia stato utilizzato per il conteggio di 26.000), il Sole sorge congiuntamente all’intersezione della Via Lattea e il piano dell’eclittica. Questa croce cosmica è considerata una forma di realizzazione dell’Albero Sacro, l’Albero della Vita, un albero ricordato in tutte le tradizioni spirituali del mondo.

Alcuni osservatori dicono che questo allineamento con il cuore della galassia, aprirà un canale di energia cosmica che fluirà verso la Terra, che farà pulizia di tutto ciò che si sofferma su di essa, alzando tutto ad un livello superiore di vibrazione.

Carlos Barrios ci ricorda: “Questo processo è già iniziato. Il cambiamento sta accelerando ora e continuerà ad accelerare. Se il popolo della Terra può arrivare a questa data 2012 in buona forma, senza avere distrutto troppo della Terra, salirà a un nuovo livello superiore. Ma per arrivarci, dobbiamo trasformare le forze enormemente potenti che cercano di bloccare la strada.”

Carlos continua dicendo: “L’economia è una finzione. Il primo quinquennio tratto di transizione da agosto 1987 ad agosto 1992 è stato l’inizio della distruzione del mondo materiale. Abbiamo progredito dieci anni più profondamente nella fase di transizione ormai, e molte delle cosiddette fonti di stabilità finanziaria sono infatti vuote”.

Senza entrare in una discussione su quale calendario fosse corretto per stabilire l’anno esatto, distogliamo la nostra attenzione dalla data alle previsioni Maya che raffigurano un processo, un periodo di purificazione: una lenta ascesa alla luce caratterizzata da guerre, malattie, eruzioni vulcaniche, inondazioni, terremoti, siccità e un decadimento della società globale, previsto come passaggio da un’era all’altra.

L’errore di molti è stato quello di accogliere la profezia con molta anticipazione e clamore, fissando su un evento, una data di calendario arrivata e andata senza troppi indugi oltre ai soliti commenti satirici di giornalisti e dubbiosi.

Rispetto al calendario etiope che è arrivato al 2012 solo due anni fa (tre tenendo conto dell’Etiopia entrata nel 2015 il 1° settembre di quest’anno). Per noi, sono già passati dieci anni e in quel lasso di tempo non si sono verificati eventi che abbiano sconvolto il mondo rispetto al panico globale che ha raggiunto il suo apice nell’anno 2020.

Mentre l’Etiopia viveva nel 2005, il resto del mondo ha raggiunto il 2012 aspettando con ansia i suoi disastri globali.

È interessante notare che è stato solo quando l’Etiopia ha raggiunto l’anno 2012 che le due diverse linee temporali, rappresentate dal calendario gregoriano (2020) e da quello etiope (2012), hanno iniziato entrambi a vivere in simbiosi il picco delle previsioni Maya.

Da quel preciso lasso di tempo, su scala globale, siamo entrati in una spirale discendente di disastri geologici, politici e sanitari che hanno cambiato molto rapidamente la struttura del nostro mondo al punto che non sarà più lo stesso.

Conclusione

In un dato anno possono esserci un numero irregolare di lune piene. Questo perché la durata di un anno è leggermente più lunga del tempo impiegato dalla luna per attraversare le sue fasi. In ogni modo, questa discrepanza è dovuta al modo in cui teniamo traccia del tempo.

Il calendario gregoriano è un calendario solare, il che significa che si basa sull’orbita terrestre attorno al sole. Ma il ciclo lunare si basa sull’orbita della luna attorno alla terra.

La luna compie un ciclo completo ogni 29 giorni, ma la terra fa il giro del sole in 365,2422 giorni. Quindi l’allineamento dei due cicli è in continua evoluzione.

Lo sconvolgimento dei cicli lunari potrebbe avere un effetto negativo sull’energia umana e quindi sulla sua psiche?

Possibilmente sì.

In primo luogo, l’importanza del rapporto luna/terra (emozioni umane/terra?) e il loro continuo allineamento evolutivo è stato interrotto perché la luna (emozioni umane?) era considerata una componente scomoda, irregolare e instabile che doveva essere confinata e manipolata per soddisfare un’agenda politica e religiosa.

Poiché i cicli lunari sono strettamente correlati alle emozioni umane e, nel complesso, la maggior parte della popolazione mondiale non è a conoscenza dell’interruzione e della contaminazione dei suoi cicli, questa mancanza di consapevolezza potrebbe influenzare negativamente la trasformazione e l’evoluzione del sistema limbico cerebrale, mantenendo le nostre emozioni immature, ripetitive e reattive (circoli viziosi) ostacolano, piuttosto che favorire la nostra capacità di prosperare in simbiosi con la terra e la luna nel loro continuo allineamento evolutivo.

Insieme alla perdita di undici giorni ogni anno solare, la combinazione: emozioni = distorsione del tempo potrebbe essere un’altra ragione per la nostra maggiore percezione dell’accelerazione del tempo, poiché nel complesso, l’umanità sembra diventare progressivamente più irrazionale, emotivamente instabile e immatura.

In secondo luogo, il calendario gregoriano distorce la nostra percezione e rapporto personale con tempo = età, facilitando il processo di invecchiamento e, inoltre, interferisce con il delicato equilibrio psicofisico che influenza i numerosi cicli all’interno del corpo. Energeticamente parlando, siamo come fiori recisi tagliati fuori dal nostro nutrimento psicofisico: la natura.

Queste sono solo alcune riflessioni che mi sono venute in mente dopo aver scoperto l’esistenza di una linea temporale alternativa in Etiopia che rivela la perdita di undici giorni all’anno, che, accumulati, ha ormai raggiunto un totale di sette anni dall’introduzione del calendario gregoriano.

Non dimentichiamo che questo furto di tempo è destinato ad aumentare con il passare degli anni.

Personalmente trovo questa argomentazione fondamentale a questo punto del nostro viaggio, e anche se non mi manifesterò per le strade gridando “ridateci i nostri undici giorni“, come facevano i miei compatrioti a Londra nel diciassettesimo secolo, rifletterò sicuramente sulle implicazioni di questo argomento perché per quanto mi riguarda, la mia percezione del tempo non sarà mai più la stessa.

Nel frattempo, un buon punto di partenza è abbracciare la parte migliore di questa scoperta che è: guardandomi allo specchio ogni mattina affermando mentalmente che in realtà ho cinquantatré anni e non sessanta!

Con Amore & Compassione

Caroline Mary Moore

 

 

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